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n. 3
2025  

Il Journal KliK contiene, oltre al rapporto annuale, articoli e interviste sulle attività nazionali e internazionali della Fondazione KliK.

Chi la dura, non la vince sempre in modo semplice

Il 2 aprile 2025, il Consiglio federale svizzero ha messo in vigore l’ordinanza sul CO₂ con effetto retroattivo al 1° gennaio 2025. Con un ritardo di cinque anni, è ora nota l’entità dell’obbligo di compensazione che la Fondazione KliK dovrà adempiere entro il 2030. Tra il 2025 e il 2030, la Fondazione deve fornire in Svizzera prestazioni di riduzione equivalenti ad almeno il 12 per cento delle emissioni di CO₂ del settore dei trasporti, che dovrebbero essere poco meno di 10 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente (CO₂e). Inoltre, è necessario realizzare ulteriori prestazioni di riduzione di circa 20 milioni di tonnellate di CO₂e, che possono essere ottenute anche attraverso attività di protezione del clima all’estero certificate ai sensi dell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi.

La Fondazione KliK è stata così informata dell’entità del suo impegno in un momento in cui le attività necessarie per adempiere all’obbligo avrebbero dovuto essere già note, garantite contrattualmente e pronte per l’attuazione, se si vuole che l’obbligo possa essere realisticamente adempiuto. Questo è poco serio. È solo grazie al lavoro lungimirante della Fondazione KliK che l’adempimento dell’obbligo di compensazione entro il 2030 è ancora oggi possibile, senza tuttavia essere minimamente garantito.

Per il corretto funzionamento dello strumento di compensazione è necessario un quadro giuridico stabile e a lungo termine, della durata di almeno dieci anni. Sfortunatamente, questo argomento non è riuscito ancora una volta a farsi strada nella politica climatica, e quindi l’orizzonte della legge sul CO₂ finisce ancora una volta in un futuro troppo prossimo. Sebbene il popolo svizzero abbia decretato un obiettivo di emissioni nette pari a zero entro il 2050, non esiste un piano su come raggiungerlo.

La Fondazione KliK continua a fare tutto il possibile per adempiere al meglio al suo mandato legale. Anche se finora è riuscita a procedere in modo irreprensibile, è miope concludere che sarà così anche in futuro. Non si può spostare l’asticella di cinque volte più in alto nell’arco di un decennio senza creare le condizioni quadro che ne garantiscano anche il superamento.

Inoltre, relazioni commerciali sostenibili con investitori privati e processi funzionanti presso le agenzie governative coinvolte sono essenziali per il nostro successo, come dimostra questo terzo numero del nostro Journal. Nonostante le carenze lamentate, lasciate che vi portiamo ancora una volta nel mondo stimolante della protezione del clima!

Vi auguriamo buona lettura con i tanti interessanti articoli del Journal KliK n. 3.

Dr. Marco Berg

Direttore generale della Fondazione per la protezione del clima e la compensazione di CO₂ KliK

Focus

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L’edizione di quest’anno è incentrata sul Sud America. Cile, Perù e Uruguay hanno firmato con la Svizzera accordi bilaterali sul clima per sfruttare le possibilità previste dall’Articolo 6.2 dell’Accordo di Parigi. Le strategie e le priorità delle rispettive politiche di protezione del clima sono caratterizzate da contesti nazionali, che determinano in larga misura l’orientamento specifico del portafoglio della Fondazione KliK. Uno sguardo alle diverse condizioni quadro rende chiaro il motivo per cui l’implementazione del meccanismo A6.2 è così varia.

Selezionate attività internazionali in fase di sviluppo

Le attività di protezione del clima nel quadro dell’Accordo di Parigi devono integrare le attività dei Paesi partner e dovrebbero servire ad aumentare le loro ambizioni nella lotta contro il cambiamento climatico. Per raggiungere questo obiettivo, le misure devono essere accuratamente selezionate, progettate e attuate insieme ai Paesi partner in base alle esigenze locali.

L’attività solare di San José, situata ad Arequipa, in Perù, gestita da Acciona Energía in collaborazione con Acciona Energía Carbon Technologies, segna una tappa fondamentale nella transizione energetica del Paese. Con una capacità di 178 MW, sostituirà la produzione di energia elettrica da combustibili fossili con energia rinnovabile. L’impianto si collegherà al Sistema elettrico nazionale interconnesso (SEIN), fornendo elettricità pulita e affidabile e rafforzando al contempo la sovranità energetica e la resilienza del Perù ai fenomeni climatici. Oltre all’impatto ambientale positivo, l’attività di mitigazione porterà benefici diretti alle comunità locali, creando posti di lavoro e attuando programmi di formazione attraverso il sistema di gestione dell’impatto sociale di Acciona. Il finanziamento del carbonio attraverso la vendita di ITMO è indispensabile per l’attività, in quanto fondamentale per raggiungere la redditività minima necessaria per la sua attuazione, contribuendo allo sviluppo sostenibile della regione e promuovendo un futuro più verde.
FOTOVOLTAICO (FV) – ATTIVITÀ SOLARE DI SAN JOSÉ
Il settore dei trasporti contribuisce in modo significativo all’impronta di carbonio dell’Uruguay. L’attività affronta questa sfida promuovendo l’uso di veicoli elettrici e di veicoli elettrici a celle a combustibile, compresi furgoni, camion e autobus interurbani, e le necessarie infrastrutture di ricarica per ridurre le emissioni. L’Uruguay ha una produzione di elettricità molto pulita, con circa il 90% generato da fonti rinnovabili, e il passaggio alla mobilità elettrica ridurrà ulteriormente la dipendenza dai combustibili fossili. È disponibile elettricità rinnovabile in sovrabbondanza, soprattutto di notte, grazie a un’ampia quota di impianti eolici. I veicoli a idrogeno utilizzeranno solo idrogeno verde prodotto da fonti rinnovabili. L’attività è guidata da Zeroca, che ne gestisce le operazioni, copre i costi di transazione e produce la necessaria reportistica. Zeroca stipula contratti con diversi partecipanti all’attività, come proprietari di veicoli, operatori, società di leasing o di finanziamento di veicoli, operatori di punti di ricarica e investitori.
MOBILITÀ ELETTRICA IN URUGUAY
Un’azienda cilena di produzione alimentare intende generare il vapore necessario per i suoi processi produttivi utilizzando scarti di legno, che sostituiranno il carbone attualmente in uso. Il Cile, con la sua silvicoltura intensiva, dispone di grandi quantità di scarti di legno provenienti dall’industria forestale e da quella del legname, parte dei quali viene utilizzata dalle grandi aziende forestali come fonte di energia rinnovabile. Al di fuori del settore forestale, tuttavia, l’uso degli scarti di legno è ancora raro. Il nuovo impianto è stato progettato per produrre circa 70 tonnellate di vapore all’ora a una pressione di 48 bar e a una temperatura di 455 °C. Ciò richiede circa 125’000 tonnellate di scarti di legno all’anno. Nella regione specifica c’è una sovrabbondanza di scarti di legno, che sono completamente rinnovabili. La caldaia a vapore è dotata di un moderno sistema di depurazione dei fumi, che previene l’inquinamento atmosferico nell’area circostante.
VAPORE DA SCARTI DI LEGNO
Focus

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Con il programma di incentivazione Freddo climacompatibile, la Fondazione KliK sostiene dal 2016 le imprese che sostituiscono anticipatamente gli impianti di raffreddamento o passano a un refrigerante più rispettoso del clima. Fin dall’inizio, il programma ha riscosso un notevole successo: grazie ai fondi di incentivazione, circa 2’000 impianti di raffreddamento sono diventati più rispettosi del clima fino ad oggi (aprile 2025). Entro il 2030 si prevede un risparmio di circa 630’000 tonnellate di CO₂. Nelle pagine seguenti, i partecipanti al programma e l’Associazione Ticinese Frigoristi mostrano come il programma di incentivazione abbia contribuito a promuovere in modo decisivo la refrigerazione sostenibile in questo Paese.

Supporto per la protezione del clima nelle aziende

I processi industriali generano oltre la metà del consumo energetico dell’industria. Il calore di processo è stato finora prodotto soprattutto da combustibili fossili. È ora di cambiare le cose! La Fondazione KliK sostiene le imprese industriali svizzere con programmi di incentivazione del calore di processo sostenibile per la decarbonizzazione. Anche gli impianti di depurazione delle acque e la lavorazione del legno, ad esempio, possono beneficiare di questi incentivi.

La Fondazione KliK offre due programmi di incentivazione nella generazione di calore ecocompatibile per l’industria e i processi industriali: «Calore industriale» di myclimate e «Calore di processo legna e pompe di calore» di Energie Zukunft Schweiz (EZS). L’obiettivo è la graduale decarbonizzazione del settore industriale svizzero e il passaggio a soluzioni di riscaldamento sostenibili e a maggiore efficienza energetica. Il programma di protezione del clima di myclimate promuove la sostituzione dei sistemi a combustibili fossili nella produzione industriale con pompe di calore ad alta temperatura. Il programma di incentivazione di EZS «Premio clima» per il calore di processo con sistemi a legna o pompe di calore offre sussidi interessanti in particolare per i grandi impianti di riscaldamento non avendo limiti massimi. L’incentivazione per entrambi i programmi per il calore industriale è di 1.80 franchi svizzeri per litro di gasolio o metro cubo di gas naturale risparmiato.
CALORE INDUSTRIALE E DI PROCESSO
Molte segherie svizzere e produttori di pannelli derivati dal legno puntano ad aumentare la produzione di segati e materiali a base di legno svizzeri mediante misure adeguate – con il supporto della Fondazione KliK – per incrementare l’uso del legno come riserva di carbonio e sfruttarne la capacità di assorbimento. Il progetto è gestito dall’associazione Senke Schweizer Holz (SSH). Esempi di misure adottabili dalle imprese dell’industria del legno includono: sostegno all’uso del legname in aree a difficile accesso, organizzazione del trasporto ferroviario per legname proveniente da regioni remote, ottimizzazione della selezione del legname per aumentare la qualità dei prodotti finali e investimento in nuovi impianti di produzione. Il progetto di assorbimento contribuisce al raggiungimento degli obiettivi climatici e dà un supporto alla catena di creazione del valore nazionale, dalla foresta all’oggetto finito.
POZZI CO₂ IN LEGNO SVIZZERO
Il programma di incentivazione sviluppato da South Pole e finanziato dalla Fondazione KliK mira a ridurre le emissioni di metano negli impianti di depurazione delle acque (IDA) in Svizzera. Il metano (CH₄) è un gas serra con un potenziale di riscaldamento globale 25 volte superiore al CO₂. Gli impianti di depurazione producono grandi quantità di emissioni di metano, soprattutto per il trattamento dei fanghi. Il programma supporta i gestori di IDA che implementano misure di riduzione del metano dotando le vasche di post-digestione e di stoccaggio aperte del loro impianto di un coperchio a tenuta di gas o galleggiante, o installando una tecnologia di degassificazione. A seconda della procedura, il metano catturato può essere usato per generare energia. L’incentivazione ammonta a 140 franchi svizzeri per ogni tonnellata di CO₂ equivalente (CO₂e) risparmiata fino all’ammortamento dei costi di investimento, poi 10’000 franchi svizzeri all’anno più 25 franchi svizzeri per ogni tonnellata di CO₂e risparmiata.
RIDUZIONE DI METANO NEGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE

Cifre
e
fatti

Quanti milioni di tonnellate di CO₂ sono già stati risparmiati in Svizzera dalla fondazione della Fondazione KliK? Con quanti Paesi esiste attualmente un accordo bilaterale per la protezione del clima? Scoprite alcuni fatti e cifre selezionati per entrare nel rapporto annuale.

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14 Paesi hanno stipulato un accordo bilaterale di protezione del clima con la Svizzera (elenco in base alla data di firma). Le riduzioni di emissioni possono essere conteggiate alla Svizzera se le corrispondenti attività di protezione del clima integrano le misure del Paese partner, aumentando così i suoi obiettivi climatici.

1
Perù
2
Ghana
3
Senegal
4
Georgia
5
Vanuatu
6
Dominica
7
Thailandia
8
Ucraina
9
Marocco
10
Malawi
11
Uruguay
12
Cile
13
Tunisia
14
Kenya
14.06
Svizzera
4.87
Trasporti
4.98
Imprese
1.53
Edifici
0.19
Agricoltura
2.49
Progetti
9.68
Internazionale

Impatto previsto per contratto delle attività di protezione del clima tra il 2022 e il 2030 in milioni di tonnellate di CO₂e (stato a fine 2024).

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Circa 30'000 fornelli migliorati sono stati finora distribuiti nell’ambito di una attività di protezione del clima in Ghana. Meno fumo, meno emissioni e maggiore risparmio grazie al minor consumo di combustibili.

Circa
tonnellate0

di refrigeranti HFC

sono state evitate ad oggi negli impianti di raffreddamento esistenti o nuovi grazie al programma di incentivazione. Ciò corrisponde all’equivalente di circa 542’000 tonnellate di CO₂, che non vengono quindi rilasciate nell’atmosfera.

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di emissioni di carburante è la quota da ridurre nel 2025 (rispetto al 17 per cento del 2023 e al 23 per cento del 2024). Almeno il 12 per cento deve essere generato a livello nazionale negli anni 2025-2030.

0

Quasi 17 milioni di tonnellate di CO₂e sono state risparmiate in Svizzera dal 2013 grazie al sostegno della Fondazione KliK.

130.00
Svizzera
152.00
Transporti
118.00
Imprese
107.00
Edifici
146.00
Agricoltura
123.00
Progetti
29.00
Internazionale

Costi medi in franchi tra il 2022 e il 2030 per tonnellata di CO₂e ridotta.

La Fondazione KliK – Bilancio e prospettive

Per conto degli importatori di carburanti fossili, la Fondazione KliK adempie al loro obbligo legale in Svizzera di compensare in una certa misura le emissioni di CO₂ del settore dei trasporti. Secondo la legge sul CO₂, un quinto di queste emissioni doveva essere compensato tra il 2022 e il 2024. Nel 2025, la quota salirà inizialmente a un quarto e poi gradualmente alla metà entro il 2030. La compensazione deve avvenire attraverso il finanziamento di progetti per la protezione del clima in Svizzera e all’estero che riducano in modo dimostrabile una quantità corrispondente di gas serra.

Sebbene negli anni dal 2022 al 2024 sia stato possibile soddisfare un quarto dell’impegno con progetti all’estero, la Fondazione KliK presenterà solo attestati per le riduzioni delle emissioni ottenute in Svizzera, poiché non sono ancora stati emessi attestati internazionali. Gli attestati nazionali sono il risultato di migliaia di progetti grandi e piccoli in tutti i settori, compresa la sostituzione di refrigeranti altamente dannosi per il clima, di cui abbiamo riferito in dettaglio in questo numero.

Grazie all’impatto continuo di questi progetti, la Fondazione KliK sarà molto probabilmente in grado di dimostrare la riduzione di 10 milioni di tonnellate di CO₂e richiesta in Svizzera per gli anni dal 2025 al 2030. Tuttavia, è meno certo che le ulteriori riduzioni di 20 milioni di tonnellate di CO₂e richieste possano essere ottenute all’estero.

Dei 240 progetti esteri esaminati in dettaglio dalla Fondazione KliK dal 2019, circa un terzo è attualmente in varie fasi di sviluppo. Praticamente tutti questi 80 progetti presenteranno una domanda di autorizzazione all’Ufficio federale dell’ambiente. 22 lo hanno già fatto (ad aprile 2025), gli altri seguiranno, la maggior parte probabilmente entro la fine di quest’anno. L’autorità di regolamentazione si trova quindi ad affrontare un compito immane, soprattutto perché ha approvato solo due delle 22 domande presentate, l’ultima delle quali nel gennaio 2024.

C’è quindi da temere che la procedura di autorizzazione straordinariamente lunga, unita all’inesorabile avvicinarsi del 2030, faccia sì che i progetti in attesa non possano essere realizzati perché il loro finanziamento non può più essere sufficientemente garantito attraverso la vendita di ITMO. La Fondazione KliK continuerà quindi a supportare i richiedenti nella presentazione di una documentazione progettuale di alta qualità, in conformità con i requisiti normativi, e a rispondere tempestivamente e dettagliatamente a tutte le domande che dovessero sorgere.