Cile

I più alti standard di protezione del clima

In Cile, da anni esiste un consenso politico sul fatto che il cambiamento climatico sia una sfida nazionale importante e che la protezione del clima debba essere portata avanti in modo cooperativo e coordinato. Con la Legge quadro sul cambiamento climatico del 2022, il Paese ha fissato gli obiettivi di neutralità dei gas serra e di resilienza climatica da raggiungere al più tardi entro il 2050. I ministeri settoriali, i governi regionali e tutti i comuni cileni sono quindi tenuti ad adottare misure concrete per combattere il cambiamento climatico e a riferire in merito. Con l’adozione di questa legge quadro, la Divisione per i cambiamenti climatici è stata rafforzata all’interno del Ministero dell’Ambiente. Questa legge ha altresì imposto lo sviluppo di regolamenti nazionali per il corretto funzionamento e l’istituzione di strumenti di gestione del cambiamento climatico, compresi gli strumenti del prezzo del carbonio e del mercato del carbonio di cui all’articolo 6 dell’Accordo di Parigi (A6).

Come dimostrano diversi sondaggi, anche la popolazione cilena attribuisce grande importanza alla protezione del clima. Invitati alle consultazioni pubbliche dei cittadini tenutesi durante la stesura della Legge quadro sui cambiamenti climatici, ampi settori della società hanno fatto sentire la loro voce. Il processo di consultazione pubblica è anche parte integrante della definizione dei regolamenti previsti dalla Legge sui cambiamenti climatici. Le osservazioni presentate nella consultazione dei cittadini hanno contribuito a definire, tra l’altro, il quadro nazionale relativo ai mercati internazionali del carbonio nell’ambito dell’A6.

Numerosi ministeri sono coinvolti in modo significativo nella riduzione delle emissioni. Ad esempio, il Ministero dell’Energia ha sviluppato una strategia energetica sostenibile che punta sull’energia solare ed eolica nel deserto cileno, che offre le condizioni ideali per la produzione di energia rinnovabile e idrogeno verde. Il Ministero dell’Ambiente ha introdotto un meccanismo per il mercato volontario che consente al settore privato di compensare volontariamente le emissioni di gas serra e di ricevere in cambio i relativi certificati. Nel frattempo, il Ministero delle Finanze ha elaborato una strategia finanziaria volta a incanalare i flussi di investimento in attività ecologiche e il Congresso nazionale ha approvato una legge per introdurre una ecotassa sul carbonio come misura chiave per ridurre le emissioni. Questa ecotassa si applica alle aziende che emettono più di 25’000 tonnellate di CO₂ equivalente all’anno. Con lo sviluppo dei mercati nazionali del carbonio, le aziende possono a loro volta compensare l’ecotassa.

Un nuovo dipartimento del Ministero dell’Ambiente si concentra sui criteri per una giusta transizione verso un’economia a zero emissioni e resiliente al clima e sta sviluppando le relative strategie. Poiché le misure per ridurre le disuguaglianze, creare posti di lavoro e migliorare l’accesso ad alloggi adeguati devono essere armonizzate con le misure di protezione del clima, si tratta di un processo in evoluzione.

«In generale, è importante mostrare che la protezione del clima rappresenta un’opportunità di sviluppo per il settore privato e non solo un fattore di costo, anche se richiede investimenti consistenti nel breve periodo.»

Camila Labarca Wyneken, Responsabile del Dipartimento per la Mitigazione e la Trasparenza Climatiche

L’azione climatica del Cile ai sensi dell’articolo 6.2

Il Cile ha presentato la propria normativa nazionale per l’attuazione e l’utilizzo dei mercati internazionali del carbonio. Questa non solo fornisce chiarezza giuridica per tutti gli stakeholder coinvolti, ma rappresenta anche una solida procedura per la governance, l’infrastruttura, la rendicontazione e la definizione delle priorità delle attività che vanno ben oltre l’NDC. L’elenco delle priorità copre tutte le aree dei settori e comprende anche dettagli che specificano condizioni geografiche e regionali. La sfida principale è ora quella di incentivare il settore privato a impegnarsi nell’azione per il clima, nonostante gli elevati costi di investimento iniziali, e questo potrebbe essere fatto utilizzando strumenti di tariffazione o di mercato del carbonio, sottolinea Camila Labarca Wyneken.

La normativa nazionale è stata sottoposta a una consultazione pubblica dopo la sua stesura ed è stata successivamente approvata dal Consiglio ministeriale per la sostenibilità e il cambiamento climatico, guidato dal Ministro dell’Ambiente Maisa Rojas, nell’agosto 2024. È stata inoltre richiesta l’approvazione di tutti i ministeri settoriali, in quanto ogni ministero deve assumersi una specifica responsabilità di riduzione nell’ambito del budget nazionale per le emissioni di carbonio previsto dall’NDC. Cristina Figueroa Vargas ha ricordato che si sono tenuti numerosi colloqui e scambi con i ministeri per aprire l’articolo 6 a tutti i settori. All’inizio del 2025 tutte le firme necessarie erano disponibili e i regolamenti saranno pubblicati dopo essere stati presentati e revisionati dal Controllore della Repubblica. Non è richiesta l’approvazione del Parlamento cileno, in quanto i regolamenti sono subordinati alla Legge quadro sul cambiamento climatico.

«Nell’attuazione dell’articolo 6 il Cile riceve il sostegno di organizzazioni quali Inter-American Development Bank, Article 6 Implementation Partnership e Partnership for Market Implementation. Esse contribuiscono a preparare le risorse, le infrastrutture e il quadro normativo necessari. Una sfida particolare per il Cile è lo sviluppo di infrastrutture e risorse per l’implementazione. »

Cristina Figueroa Vargas, Coordinatrice per la tariffazione del carbonio e i mercati del carbonio, Divisione cambiamenti climatici

Attualmente sono in pieno svolgimento i lavori per lo sviluppo delle attività A6.2 nei settori della mobilità elettrica, dell’accumulo di energia nelle batterie (BESS), dell’efficienza energetica negli edifici e nel settore industriale, della conversione del biogas in energia e della distruzione dei gas fluorurati: si tratta di attività che ricevono il supporto della Fondazione KliK. In questa fase, la comunicazione con i partner delle attività e con la Fondazione KliK sarà al centro dell’attenzione.